Continua la serie di Case History dedicata alle aziende socie di CFI. Questa volta tocca alla PMI innovativa (nata e attiva in quella che Luca Manuelli definisce la BaSilicon Valley ligure) che ha inventato una soluzione destinata ad affrontare la Safety delle fabbriche intelligenti. Da partner tecnologico del Lighthouse Plant di Ansaldo Energia a protagonista del Cluster, contribuendo a scrivere la nuova Roadmap anche grazie alla sua resilienza messa in campo in piena pandemia quando ha immesso sul mercato SMART TRACK 4 Covid19™
Safety&Security sono, da sempre, la mission di SMART TRACK, la PMI innovativa (già spinoff dell’Università degli Studi di Genova) specialista nella progettazione di sistemi elettronici di comunicazione Wireless ed in particolare sistemi IoT “Connected worker” per la sicurezza dei lavoratori nell’Industria 4.0. Ma Safety &Security sono anche due parole chiave per il futuro delle fabbriche intelligenti; quel futuro segnato irreversibilmente da Covid-19 attorno al quale il Cluster Fabbrica Intelligente si è subito messo in azione anche con il suo ciclo di Webinar.
SMART TRACK – la cui sede è a 150 metri dal nuovo Ponte simbolo della rinascita di una città ferita dal crollo nell’agosto 2018 – dunque, conosce bene il dizionario del futuro. Non a caso ha saputo ideare in tempi record SMART TRACK 4 Covid19™ – un nuovo modulo della piattaforma già in uso in grandi aziende come Ansaldo Energia, Iren, Leonardo, Terna, ecc. – capace di rispondere alle necessità di distanziamento sociale in fabbrica e alla gestione delle emergenze in essa.

Una storia all’insegna dell’innovazione
Basterebbe questo per comprendere perché SMART TRACK è entrata nel novero delle Case History di Cluster Fabbrica Intelligente. Ma, come si vedrà, c’è dell’altro: la giovane PMI innovativa – nata in quella che Luca Manuelli, Presidente del Cluster Fabbrica Intelligente definisce BaSilicon Valley ligure da tutti riconosciuta come giacimento di talenti innovativi in fatto di 4.0 – risponde, sul piano del fare concreto, ai tre assi portanti della nuova Roadmap del Cluster: Innovazione, Competenze, Sostenibilità. Una Roadmap cui la società ligure sta portando il suo contributo, anche in virtù di uno dei suoi tanti primati: essere stata partner tecnologico del Lighthouse Plant di Ansaldo Energia a supporto dell’Obiettivo Realizzativo 6 Smart Safety, grazie alla selezione tramite la Call for Innovation DIGITAL X FACTORY.

Obbligatorio partire da protagonisti e cronistoria. E infatti saranno due le voci che ci accompagneranno lungo queste traiettorie: gli ingegneri Saverio Pagano e Fabrizio Cardinali.
«Smart Track è nata nel 2014, quando Simone Peirani ed io – dice il CEO Saverio Pagano – abbiamo investito i proventi delle nostre attività di ricerca presso l’ateneo ligure per attuare il trasferimento tecnologico dei risultati in uno spin-off che si è trasformata poi in una società innovativa. A soprintendere scientificamente al trasferimento tecnologico di ricerca Maurizio Valle, professore associato del dipartimento DITEN dell’Università di Genova. Il ‘pallino’ di Simone e mio era, ed è, quello delle comunicazioni Wireless e sistemi IoT. Comprendendo ben presto che dovevamo specializzarci, orientandoci al Connected worker, all’uomo connesso, per aumentare la Safety nei luoghi di lavoro».
A Pagano, Peirani e Valle si è presto associato nel 2017 Fabrizio Cardinali, ingegnere con la specializzazione in Intelligenza Artificiale, ma qui prevalentemente con ruolo di Business Angel. «Posso tranquillamente definirmi uno startupper digitale seriale. Ho aderito a SMART TRACK in qualità di investitore pre-seed, lavorando come CSMO (Chief Strategy Marketing Officer) con l’obiettivo di perseguire nuovi progetti, nuovi prodotti e l’internazionalizzazione». Cardinali è anche esperto in ambito TEL (Technology Enhanced Learning), A.I. (Artificial Intelligence), Blockchain e O.I.(Open Innovation) e come tale è listato nell’albo degli Innovation Manager del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) ed è esperto revisore di progetti di Innovazione per la DG Connect della Commissione europea UNIT F3 a Bruxelles (Digital Innovation and blockchain) e nella Unit G2 (Interactive technologies, Digital for Culture and Education) in Lussemburgo.

Dunque chiedergli cosa stia accadendo nel mondo dell’IoT e delle piattaforme lo trova del tutto preparato: «Nell’IoT le verticalizzazioni stanno diventando fondamentali. Con la sovra offerta che c’è in giro di piattaforme IoT – se ne contano oramai circa 800 sul mercato, e molto generaliste che permettono sì di raccogliere dati da sensori ma senza nessuna specifica legata al settore – ecco che sono spuntate piattaforme dedicate. Dapprima per l’Automotive, per la Domotica, per la Mobility. Nella Safety, dove c’era poco, hanno iniziato a muoversi alcuni con buoni risultati. Noi siamo tra questi e siamo stati tra i primi, facendo la scelta strategica di non andare dietro alla tuttologia del “tracciamento in mobilità “– tuttologia in cui incappano le startup del settore soprattutto quando rispondono a richieste in fatto di tracciamento. Noi ci siamo dedicati completamente e subito alla Safety del Personale. Soprattutto perché il contenuto di Sostenibilità che essa trascina con sé è davvero enorme».
La Safety IoT la chiave di volta della sostenibilità
SMART TRACK ha dunque compiuto, grazie alle forti competenze accumulate negli anni, una scelta preveggente con la Sostenibilità come bussola, avendo sin da subito, posto al centro le lavoratrici e i lavoratori. Dice Cardinali: «Un infortunio provoca una destabilizzazione rilevante nell’equilibrio dell’ambiente di lavoro in cui si verifica. Alcuni studi indicano in 128 le potenziali conseguenze negative, di cui il 55% sarebbero a carico dell’azienda tra costi diretti sono immediatamente visibili (sanitari per l’infortunato; legali sia penali che civili per l’azienda; assicurativi, da mancata produzione; costi di personale) e voci indirette, che vanno dall’immagine ai costi di Retraining e di Recruiting».
Prima di entrare nelle specifiche della piattaforma innovativa, è interessante scoprire come siano giunti Pagano e Peirani, da sempre quest’ultimo è Direttore tecnico, a una scelta così anticonformista. «Siamo partiti dai dati: oggi nel mondo, ogni 15 secondi, un lavoratore muore e 153 lavoratori hanno un incidente sul lavoro, (fonte ILO,Organizzazione Internazionale del Lavoro, ndr.)», dice il CEO Pagano che continua. «In Italia nel 2019, tra gennaio e novembre, i morti hanno sfiorato soglia mille; mentre 590 mila sono state nello stesso periodo le denunce di infortunio presentate all’INAIL. Per fortuna c’è stato un calo rispetto allo stesso periodo del 2018, dello 0,2% per gli infortuni, e del 4,7% per gli incidenti mortali, ma nonostante l’adeguamento delle normative e delle leggi a tutela della sicurezza sul posto di lavoro, la salvaguardia delle risorse umane rimane uno dei primari problemi irrisolti del mondo industriale contemporaneo. Ecco SMART TRACK vorrebbe contribuire a superare questo problema soprattutto nei nuovi scenari produttivi e logistici dell’Industria 4.0. Inoltre, analizzando la giurisprudenza e le normative vigenti abbiamo scoperto che la mitigazione del rischio penale per il datore di lavoro avviene dimostrando di aver attuato il “principio di precauzione”. Questo significa che, oltre ad aver rispettato le regole ed avere tutta la relativa documentazione in ordine, l’imprenditore ha mantenuto un comportamento ‘virtuoso’ oltre i limiti di legge attuando tutte le misure proattive disponibili sul mercato in modo da evitare l’infortunio e, in caso contrario, avendo la capacità di soccorrere ed intervenire tempestivamente durante una emergenza. La Safety IoT dei lavoratori è dunque un vantaggio, anche dal punto di vista economico. Permette di prevenire le malattie e gli infortuni sul lavoro in ambienti complessi come un’acciaieria, un termovalorizzatore, un cantiere navale… La Safety IoT è dunque una componente fondamentale del successo di un’azienda.»
A sostegno del CEO di SMART TRACK la ricerca europea dell’International Social Security Association (ISSA) che ha monitorato 300 aziende e ha rilevato che un investimento in prevenzione da parte di un’azienda di 1.334 euro per addetto all’anno comporta vantaggi stimati in 2.940 euro (all’anno per addetto), ovvero un Return On Prevention (ROP) medio pari a 2,20.
Tutto sulla piattaforma
Il sistema IoT “connected worker” di SMART TRACK è Low power e proprietario. Garantisce di fronteggiare quattro situazioni che Pagani riassume:«Verificare e segnalare la condizione “uomo a terra” anche in luoghi chiusi e complessi in assenza di segnale GPS; gestire in automatico i piani di evacuazione, ovvero conoscere in tempo reale il numero di persone che hanno raggiunto i punti di raccolta e di conseguenza sapere dove si trovano eventuali dispersi; verificare la corretta manutenzione dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) in tempo reale; integrare soluzioni di sicurezza già presenti (e.g. controllo accessi, video sorveglianza ecc.).»
La soluzione si basa su dispositivi indossabili dall’operatore, chiamati WeTAG, interoperabili con una rete di sensori distribuiti nel sito da monitorare che permettono la comunicazione diretta (WiFi / LAN) con un server centrale dove risiedono gli algoritmi proprietari di SMART TRACK. Ma non basta: è disponibile anche l’estensione a livello territoriale per aumentare la Safety degli addetti in mobilità sfruttando connessione dati 2G / 3G / NB-IoT / satellitare in modo tale da avere massima copertura e garantire la sicurezza anche in luoghi isolati privi di copertura di rete.

La piattaforma ha alla base due invenzioni (poi brevettate) firmate da Pagano e Peirani a cui se ne è aggiunta un’altra più di recente, con il supporto di Cardinali. «La prima invenzione risale al 2014 e titolare del brevetto è l’Università di Genova – dice Pagano -. Grazie ad essa abbiamo ottimizzato la parte di algoritmica necessaria a stimare la posizione del lavoratore. La seconda invenzione era più legata a metodologie ed algoritmi in grado di gestire in modo rapido emergenze in ambienti complessi e la gestione del canale Bluetooth per evitare un sovraffollamento dello stesso, portandolo in saturazione come ad esempio può avvenire in caso di evacuazione quando è necessario sapere quante persone raggiungono il punto di raccolta».
La più recente e innovativa invenzione di proprietà di SMART TRACK, tanto da rispondere alle esigenze determinate da Covid 19 è quella che permette l’anonimizzazione del tracciamento e la certificazione dei dati su Blockchain. A spiegarla è il suo inventore, l’ingegner Cardinali: «Si chiama BESTSAFE e l’abbiamo depositata all’Ufficio Brevetti che lo sta valutando. Si tratta di una evoluzione importante in un mercato molto critico, in cui soggetti singoli proprietari di Cloud possono rendere disponibili dati che sono privati. BESTSAFE è un brevetto tutto italiano che permette, di aprire una Blockchain predisposta allo streaming dati IoT di vari sensori con un linguaggio neutrale predisposto a recepire in modo standardizzato i messaggi di apparati di vari produttori e di anonimizzare l’identità del lavoratore dando la chiave di accesso a tali dati proprio al lavoratore stesso che la può revocare».
Una piattaforma personalizzabile
La piattaforma è agevolmente personalizzabile in base alle esigenze del cliente. Dice il CEO Saverio Pagano: «Ad esempio è possibile gestire differenti siti del cliente attraverso un’unica piattaforma nel quale convergono allarmi, ad esempio in caso di condizione “uomo a terra”, mancanza di una dotazione di sicurezza, accessi in aree non consentite o in caso di evacuazione del sito. Per superare eventuali ostacoli sulla Privacy, è possibile attivare la soluzione in modo anonimo, ovvero senza alcuna associazione tra l’identificativo del WeTAG ed il nominativo della persona. In alternativa, il sistema rimane in sleep mode fino a che non riceve un segnale di allarme, attivando la geolocalizzazione dell’evento solo in caso di emergenza. Il WeTAG di SMART TRACK permette poi di minimizzare l’invio di falsi allarmi grazie a un pre-allarme direttamente ed esclusivamente all’operatore che può tacitarlo tramite un apposito tasto. Grazie al WeTAG, il lavoratore può anche inviare una segnalazione di allarme volontario tramite la pressione prolungata del tasto fisico SOS».
Covid-19: come rispondere ai casi di crisi
Quando Covid-19 ha fatto il suo ingresso devastante, la PMI innovativa ligure ha immediatamente messo la quarta implementando la sua piattaforma per lanciare SMART TRACK 4 Covid™ che introduce nuove funzionalità per rispondere all’emergenza sanitaria.
Dice Pagano: «La nuova release è stata sviluppata per contrastare la diffusione del Covid-19 e supportare la filiera produttiva per la ripresa delle attività aumentando la sicurezza dei lavoratori. SMART TRACK 4 Covid™ permette di evitare assembramenti, di verificare sia l’utilizzo di DPI di salvaguardia che le distanze interpersonali in tempo reale. Può funzionare in modalità standalone oppure in altre due soluzioni: con inoltro delle informazioni georeferenziate alla piattaforma IoT di SMART TRACK ad utilizzo del personale autorizzato, per mapping & report post contagio e ricostruire così una mappa dettagliata dei contatti. Grazie al SW ed HW proprietario, è possibile integrare alla soluzione telecamere termiche per il monitoraggio della temperatura corporea dei lavoratori e sensori conta-persone per monitorare il numero di addetti nelle aree, limitare gli accessi ed evitare assembramenti».
All’insegna dell’Open Innovation
Per il Cluster Fabbrica Intelligente, SMART TRACK è un prototipo di come possa l’Open Innovation costituire un elemento strategico e differenziante non solo per le aziende ma per l’intero Paese. Soprattutto ora, nel New Normal in cui – almeno nelle intenzioni governative – la digitalizzazione potrebbe essere motore di ripresa e, si spera, sviluppo.
La startup genovese ha un lungo Palmares in fatto di O.P. Oltre la già citata vittoria nella sfida lanciata dal Lighthouse Plant Ansaldo Energia, SMART TRACK è stata vincitrice assoluta dell’UnicreditStartLab prize di Unicredit e dell’Iren Startup Award nel 2018, ma anche della call Open Innovation D2O – Digital to Operation di Terna e del premio Business meets Innovation di Bosch nel 2019.
Ma le ambizioni vanno oltre e sospinte paradossalmente da ciò che ha innescato la crisi: Covid 19. Dice Pagano «In questa emergenza tre pilastri hanno tenuto in piedi il Paese: la tecnologia, la ricerca e l’innovazione. Che molti ricercatori e molte startup italiane hanno contribuito a costruire». Quel che Pagano non dice, per genovese pudore di chi ha investito di tasca propria nell’ingegnerizzazione delle sue invenzioni sulla Startup, che non si tratta di soggetti che sfornano solo app, come certa cattiva narrazione tende a rappresentare. Startup e le PMI innovative presenti in Italia sanno pensare, progettare, lavorare in logica di filiera attorno a soluzioni complesse e hanno bisogno di un Piano industriale nazionale che le accolga e valorizzi. Dice Cardinali: «Con un volume d’affari di mezzo milione di euro nel 2019 siamo arrivati, nel pre-Covid, con un ambizioso piano di investimenti e un progetto di aumento di capitale. Non abbiamo abbandonato né l’uno né l’altro e SMART TRACK 4 Covid™ potrebbe dimostrarsi una chiave di volta in questa prospettiva».