Patrizio Bianchi,
assessore dell’
Emilia-Romagna con delega al
Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo e Ricerca, è appena salito al timone di
Vanguard Initiative, la rete volontaria europea nata due anni fa su stimolo delle Flanders (Belgio) con la sottoscrizione della “
Dichiarazione di Milano” (per una nuova crescita basata sulle
smart specialisation), cui oggi aderiscono 30 regioni europee più avanzate dal punto di vista tecnologico e industriale.
Tali regioni hanno individuato
cinque azioni pilota (
energia, stampa 3D, manifattura sostenibile, bioeconomia e
nanotech) su cui stanno mettendo a sistema, in logica cross-border, le imprese dei diversi territori coinvolti, per spingere l’innovazione intelligente arrivando a progetti di dimensione critica sufficiente per attingere ai finanziamenti strategici del Piano Juncker. Per l’Italia aderiscono all'iniziativa
Lombardia ed
Emilia Romagna.
Vanguard Initiative è un’associazione parallela alle istituzioni ufficiali europee, libera e volontaria, che non intende essere irregimentata nella tecno-burocrazia comunitaria, ma sta fungendo da laboratorio sperimentale anche per Bruxelles, «perché con queste cinque azioni pilota, e 37 progetti oggi allo studio soprattutto su 3D, energie rinnovabili offshore e big data, siamo riusciti ad attivare collaborazioni interregionali e a valorizzare
value chain di diverse regioni europee, risultati cui le piattaforme dell’Ue non riescono ad arrivare», spiega
Francesco Paolo Ausiello, direttore tecnico di
Aster, la società consortile dell’Emilia-Romagna per l’innovazione e il trasferimento tecnologico che da due anni è
protagonista attiva dello sviluppo di Vanguard Initiative.
Tra le regioni aderenti, come già accennato per l’Italia ci sono Lombardia ed Emilia-Romagna; per la Germania
Baden - Württemberg e
Nordrhein-Westfalen; poi la
Scozia, la
Catalogna, la
Slesia. «Regioni che valgono i due terzi del sistema industriale europeo e il massimo della capacità innovativa e tecnologica, rappresentate da Vanguard Initiative, la rete europea con cui guideremo il rinascimento manifatturiero d’Europa e studieremo politiche industriali comunitarie per il post Horizon 2020 calibrate sulle reali istanze del tessuto produttivo», afferma Patrizio Bianchi, l’economista assessore dell’Emilia-Romagna.
L’
asse Milano-Bologna ha per sei mesi il compito di indirizzare le politiche europee dimostrando come una fucina di progetti che nascono dal basso (450 le imprese che si sono riunite lo scorso febbraio per “matchare” le proposte hi-tech grazie al lavoro di networking di Vanguard) possa essere la risposta giusta per rilanciare la manifattura made in Europe. «Il primo passo sarà trasformare l’associazione in un soggetto non a scopo di lucro ma con personalità giuridica - precisa Bianchi - poi introdurremo, a partire dal 2017, una
fee di adesione a Vanguard, per poter mantenere un piccolo staff che coordini e incanali in banche dati comuni tutti i progetti e le metodologie che stiamo sperimentando». Il
primo appuntamento ufficiale di Vanguard Initiative versione emiliana sarà a
Barcellona il prossimo 8 ottobre, poi ci sarà un passaggio a Bruxelles con Parlamento, Commissione e Bei per arrivare
a novembre a Bologna con un
grande evento che coinvolgerà i partner di tutte e 30 le regioni industriali europee.