Il Miur ha reso pubblico il documento di lavoro del nuovo Programma Nazionale per la Ricerca: i cittadini potranno fare proposte tramite un questionario online entro l’11 settembre. Riflettori puntati su robot, intelligenza artificiale e blockchain, tecnologie indispensabili per semplificare la burocrazia
Il Miur ha reso pubblico il documento di lavoro del Programma Nazionale per la Ricerca (Pnr) 2021-2027, nel quale sono delineate le linee guida che indirizzeranno lo sviluppo della ricerca nazionale per i prossimi 7 anni. Il Pnr individua i diversi ambiti di ricerca e innovazione su cui puntare, individuando le criticità del nostro Paese e suggerendo la direzione che il sistema nazionale di ricerca dovrebbe seguire per recepire anche le istanze emergenziali e rispondere efficacemente alle necessità urgenti della società. Una delle priorità sarà il trasferimento di conoscenza tra il mondo della ricerca e quello produttivo, ma anche l’agevolazione e incentivazione della partecipazione dei ricercatori italiani a bandi competitivi internazionali. Il tutto in armonia con il programma Horizon Europe dell’Unione Europea e mettendo al centro i cittadini, quelli che godranno dei benefici. Fra le tecnologie su cui puntare il Piano sottolinea l’importanza di robot, intelligenza artificiale, digital twin e blockchain: grazie a queste si potranno abilitare scenari di smart city e telemedicina, rivoluzionare i trasporti in un’ottica più ecologica e semplificare la burocrazia grazie alla digitalizzazione, riducendo così la distanza fra le persone e le istituzioni.
Il documento non è definitivo e servirà come base per una consultazione pubblica che – per la prima volta – non sarà limitata al mondo della ricerca e quello accademico: stakeholder quali le autorità nazionali, regionali e locali, le imprese, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, le fondazioni, le organizzazioni della società civile e senza finalità di lucro e, infine i cittadini stessi, potranno fare osservazioni e suggerire proposte tramite un questionario online entro l’11 settembre 2020.

Pnr 2021-2027: criticità e priorità del sistema
Il Piano italiano si armonizza con la visione di Horizon Europe, che mira alla creazione di un Green Deal europeo che permetta al continente di avere un’impronta ambientale neutra entro il 2050 e a consolidare le sue basi scientifiche e tecnologiche. Le priorità individuate sono:
- Promuovere la dimensione internazionale dell’alta Formazione e della ricerca, così da sviluppare una nuova generazione di ricercatori in grado di partecipare a progetti internazionali e attrarre talenti internazionali;
- Accompagnare lo sviluppo di una nuova generazione di ricercatori e manager della ricerca nell’epoca delle grandi transizioni, sfruttando le singolarità dei sistemi di ricerca del Paese e creando nuove competenze e percorsi di sviluppo;
- Consolidare la ricerca fondamentale;
- Garantire la centralità della persona nello sviluppo del potenziale trasformativo dell’innovazione;
- Sostenere la crescita diffusa e inclusiva del sistema della ricerca;
- Assicurare il coordinamento della ricerca nazionale, europea e internazionale;
- Esplorare il futuro: verso i nuovi orizzonti della ricerca
- Promuovere la circolazione di conoscenza e competenze tra il mondo della ricerca e il sistema produttivo
Innovazione per l’industria manifatturiera
Il Pnr ha sottolineato le criticità del sistema italiano dell’industria, riassumibili nella bassa percentuale di investimenti pubblici e privati destinati a ricerca e sviluppo in relazione al Pil, nel calo degli investimenti delle imprese al quale si assiste da una decade e nella scarsa formazione: la percentuale di laureati presenti nelle aziende è bassa, e le imprese non investono sufficientemente nella formazione del personale. A questo si aggiungono l’elevato numero di cervelli in fuga verso l’estero, dove possono ottenere retribuzioni superiori, le dimensioni contenute delle imprese italiane e la scarsa integrazione del sistema università-ricerca-innovazione del Paese.
Il Pnr ha identificato le 5 direttrici che dovranno guidare lo sviluppo del settore:
- Industria circolare, pulita ed efficiente, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale del manifatturiero con focus specifico sull’efficientamento, sull’utilizzo delle risorse naturali ed energetiche e su una minimizzazione dell’impronta ambientale a livello di intero ciclo di vita di prodotto/ processo/sistema; creare ecosistemi industriali circolari locali in cui la produzione e l’approvvigionamento delle materie prime e seconde sia più vicina ai clienti e ai consumatori finali, favorendo la transizione verso il concetto di manifatturiero circolare urbano.
- Industria inclusiva, che punta a superare il digital divide che frena lo sviluppo e ad accrescere le opportunità di accesso, apprendimento, qualificazione del lavoro.
- Industria resiliente, per consentire al settore manifatturiero di adattarsi sia ai mercati in rapida evoluzione, soprattutto tecnologica, sia di reagire in maniera più efficace a eventi imprevisti, quali catastrofi naturali e pandemie.
- Industria intelligente, che grazie alla tecnologia può aprire la strada verso una manifattura più agile e flessibile, in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato
- Industria competitiva, per supportare le pmi nel processo di transizione digitale, sostenendo la collaborazione tra ricerca e industria, riducendo le micro-infrastrutture e favorendo la creazione di poli produttivi per l’industria intelligente.
Per raggiungere questi obiettivi il Pnr mira al rafforzamento dell’ecosistema dell’innovazione, che attualmente ruota attorno ai cluster tecnologici nazionali e regionali, ai centri di competenza 4.0, ai digital innovation hub e alle reti di valorizzazione della ricerca universitaria.

Informatica, industria e aerospazio: l’importanza di ridurre la dipendenza tecnologica da Paesi terzi
Il Pnr individua 6 ambiti di ricerca, a loro volta suddivisi in ulteriori ambiti tematici:
- Salute
- Cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali, società dell’inclusione
- Sicurezza per i sistemi sociali
- Informatica, industria, aerospazio
- Clima, energia, mobilità sostenibile
- Tecnologie sostenibili, agroalimentare, risorse naturali e ambientali