Il presidente dell’Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia, Diego Andreis: “Soffriamo di una frammentazione dimensionale, un problema che possiamo risolvere solo unendo le forze”. Il World Manufacturing Forum ha incaricato Afil, primo cluster in Europa, di creare un Advanced Manufacturing Hub dopo quello realizzato in Michigan
L’Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia (Afil), socio attivo del Cluster Fabbrica Intelligente, ha tenuto il 16 luglio 2020 l’Assemblea Generale. All’evento pubblico, presieduto da Diego Andreis, hanno partecipato diversi attori dell’ecosistema manifatturiero Regionale, Nazionale e delle Istituzioni, tra cui il presidente del Cfi Luca Manuelli.
Tanti i temi discussi durante l’Assemblea dal titolo “L’Evoluzione del Manifatturiero Lombardo in chiave di Ricerca e Innovazione”: dall’additive manufacturing all’industria cosmetica avanzata, dalle macchine intelligenti al concetto di filiera. Obiettivo: ridurre il gap dagli altri distretti d’eccellenza; costruire un ecosistema che unisca grandi e piccole aziende; puntare sui Digital Innovation Hub europei.

«Siamo un esercito di 78mila imprese, con quasi due milioni di addetti che fatturano complessivamente 250 miliardi di euro. Rappresentiamo il 25% del manifatturiero italiano e il 28% dell’export nostrano – chiosa Andreis – Ma soffriamo di una frammentazione dimensionale, con l’ammontare più elevato di piccole e piccolissime imprese in Europa, più del doppio rispetto a Francia e Germania, che non ha eguali nel continente. Questo aspetto diventa una problematica da affrontare, che può essere parzialmente risolta mettendo a punto una griglia di collaborazioni che unisca le imprese, i centri di ricerca, i cluster e altri attori principali per aiutare queste realtà a sopravvivere e prosperare. Afil è il soggetto di riferimento di Regione Lombardia per il manifatturiero avanzato, dobbiamo individuare le priorità sulla base delle quali enucleare i piani di sviluppo; la filiera è un concetto fondamentale per tenere vivo il tessuto manifatturiero, grandi o piccole che siano le aziende coinvolte. Nostro compito precipuo è posizionare il manifatturiero lombardo a livello globale, creando anche le connessioni per i soci».
Il World Economic Forum ha chiesto ad Afil, come primo cluster in Europa, la creazione di un Advanced Manufacturing Hub dopo quello creato in Michigan. Si tratta di una rete di hub che mette insieme i più autorevoli esponenti del comparto manifatturiero avanzato. Abbiamo davvero la possibilità di influenzare l’agenda globale e di mettere ancora di più sotto i riflettori l’industria lombarda
Per tutti gli interessati il materiale dell’evento è disponibile, previa registrazione al portale, nella Community Afil all’interno della piattaforma Open Innovation di Regione Lombardia (clicca qui).
Il ruolo del Cluster Fabbrica Intelligente
Molto importante è l’asse di Afil con il Cluster Fabbrica Intelligente, il cluster nazionale – che quindi scrive la roadmap nazionale – di cui Afil fa parte. Finora Cfi ha portato avanti quattro impianti “faro”, ma l’idea è di riuscire (almeno) a raddoppiare questo numero nel giro di qualche mese. «Il nostro piano triennale – ci spiega Luca Manuelli, presidente del Cfi – è prevede una crescita significativa. La Lombardia ha rivestito un ruolo fondamentale soprattutto nella prima parte della vita del Cluster Fabbrica Intelligente, poi si è proceduto a un riequilibrio del peso territoriale. Siamo anche in stretto dialogo con il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica dando un contributo nel nuovo piano nazionale della ricerca 2021-2027. Con il ministero degli Esteri, a ottobre dello scorso anno abbiamo partecipato a Stanford all’innovation forum e il Cfi ha rappresentato l’Italia come esempio di advanced manufacturing».
Tra le parole d’ordine del Cfi c’è “anti-fragilità”, cioè riconfigurare alcuni settori strategici nei processi produttivi. In Lombardia, d’altronde, sono stati destinati alle aziende oltre il 31% dei finanziamenti a fondo perduto del Mise, che si vanno a sommare all’iper e superammortamento, cui si aggiungerà il credito d’imposta con il nuovo decreto. «Tre – aggiunge Manuelli – sono i pilastri strategici del Cfi: il primo è quello dell’open innovation, in collaborazione con Abb, Tenova e Ori Martin, Ansaldo Energia ed Hitachi Rail e, nonostante l’esser stati rallentati dall’emergenza, utilizzeremo la piattaforma della Regione Lombardia per un challenge che vedrà coinvolto tutto l’ecosistema delle imprese innovative. La seconda iniziativa molto importante, relativa alle filiere, vede alcuni progetti molto significativi: ad esempio quello di Abb per verificare la maturità digitale delle pmi e indirizzarne la rotta. Per ultimo c’è il tema degli impianti bandiera: riteniamo fondamentale fare leva su impianti di piccole e medie dimensioni, distribuiti sul territorio, in grado di avere un output che possono diventare parti integrante di impianti di dimensioni più consistenti».
